l’avvocato e la canalina – bortoblog 5

l’avvocato di Desenzano è un uomo piccolo, ma nasconde nel suo corpo un disturbo comportamentale così profondo che dovrebbe essere incompatibile con la sua statura; appartiene al frastagliato mondo della sinistra, che comprende al suo interno anche autentici pezzi di merda e stronzi galleggianti; ha una moglie iper-cattolica, che raccoglie i migranti nell’atrio del condominio per farli benedire dal parroco.

devo la sua presenza nella mia vita ad un errore mio di valutazione di oltre trent’anni fa: andava all’asta per decreto del tribunale un bellissimo appartamento nella casa del centro dove ne avevo comperato uno, per le insistenze di quella che allora era mia moglie, che mi pressava per i suoi sogni confusi di grandezza immobiliare: era in un palazzo del tardo Cinquecento, allora semi-fatiscente, che era stato di una famiglia di media nobiltà, e quello era l’appartamento signorile, di oltre 200 metri quadrati, al piano nobile e con nobile balcone sulla vecchia via; ero andato dalla proprietaria per proporle di acquistarglielo prima che l’asta avesse davvero luogo, ma l’accordo sfumò perché lei voleva che comperassi al buio anche una sua torre nell’entroterra delLa Spezia su cui gravava un ordine di demolizione per rischio di crollo; quindi presentai la mia offerta all’asta, ed ero l’unico partecipante (ma questo lo scoprii dopo), ma all’ultimo momento ebbi paura che non avrei potuto far fronte al mutuo, per i diversi colpi di testa che faceva la mia ex-moglie, sostanzialmente per dimostrare al mondo che ero un inetto; e con questo le diedi ragione, perché ritirai la domanda cinque minuti prima della scadenza; così l’appartamento tornò all’asta un anno dopo, ulteriormente ribassato di 20 milioni, e se lo prese lui; io non partecipai più perché oramai eravamo in piena fase di separazione legale…

l’appartamento andava all’asta su richiesta di un altro avvocato, amico suo, che aveva rovinato la cliente che si era incaponita a fare causa al condominio per non pagare certe spese, e questa scelta assurda la portò di fronte ad una parcella così elevata che non poté sostenerla e così lei si perse la casa e l’amico avvocato fece un grossissimo favore a quest’altro che sognava un appartamento da signore nobile e un poco feudale (il primo avvocato è stato oratore ufficiale alla Giornata della Memoria delle sardine giorni fa in piazza Malvezzi).

così l’avvocato divenne un mio vicino di casa trent’anni fa, ma forse non ho usato la parola giusta: divenne in realtà il padrone, in pectore e nelle sue aspirazioni, dell’intero palazzo dove ero andato ad abitare, intanto, dopo la separazione (vedi l’eterogenesi dei fini!), ed ero in piccolo proprietario anche io, ma secondo lui abusivamente, visto che non riusciva a mandare all’asta anche quel che avevo io

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l’Italia, paese litigiosissimo dal tempo del Medioevo dei Comuni e delle Crociate, patria della Secchia rapita e dei bravi manzoniani, ha il triplo degli avvocati di Francia e Germania, e questi sono il gruppo sociale più numeroso in parlamento, in maniera completamente trasversale.

questa noticina che c’entra? anticipa dove voglio arrivare, per i lettori intuitivi (cioè tutti, quei pochi che ho io).

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l’avvocato è uno scassacazzi professionale e universalmente riconosciuto, ma proprio per questo riverito e considerato autorevole e potente, nel suo ridicolo piccolo; aggiunge una militanza ecologista fanatica ed è a capo di una gang mascherata da associazione di ciclisti sostenuta dal comune di centro-sinistra (più centro che sinistra, ma di questi tempi il Salvini benedetto e nutellaro ci costringe tutti a tapparci il naso).

l’ultima che ha combinato: come custode per conto della sua ghenga a due ruote di un parco comunale in collina per mountain bike, ha chiuso a chiave dentro il medesimo una domenica la macchina di uno sventurato ciclista che si era azzardato a parcheggiarla subito dopo il cancello per assoluta mancanza di spazio e ce l’ha lasciata lì fino al giorno dopo.

famosa la volta che, scendendo per andare al lavoro, ha incontrato un vicino, un poveraccio che campava con una lavanderia a gettone, e – saputo che doveva andare in tribunale a consegnare dei documenti – si è offerto di farglielo lui, salvo presentargli poi una parcella di 600 euro ed essere preso a sberle dal medesimo nella pubblica via – almeno secondo il racconto della vittima, che è ovviamente il cliente che gliele diede, e non l’avvocato che le prese.

anche io, ai tempi del mio tempestoso divorzio, fui invitato dalla moglie a bere un caffè da loro e mi lasciai andare, in sua presenza, a qualche racconto su quello che mi stava succedendo sul piano legale, che forse assunse anche l’aspetto di qualche domanda su come cavarmela da quella furia, e anche a me arrivò una parcella dello stesso importo, che forse era proprio la tariffa minima delle sue prestazioni.

quando, anni e forse anche decenni dopo, mio figlio subentrò a me nel palazzo e usava il locale condominiale per il deposito delle biciclette, l’avvocato un giorno gli tolse di mezzo la sua e non gliela fece più ritrovare, considerandola troppo scassata per poter stare vicino alle proprie, così appropriate al contesto del palazzo nel frattempo restaurato con scoperta perfino di antichi fregi in oro zecchino: ma, purtroppo, non venne colto sul fatto.

ma al famoso balcone in ferro battuto seicentesco del piano nobile l’avvocato espone le bandierine buddiste e la bandiera multicolore della Pace da sempre; del resto, è così impegnato a favore dei migranti e degli sfrattati – salvo i suoi.

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e per il compleanno della moglie, anni fa, l’avvocato le ha regalato tre vasoni di magnolie mostruosamente monumentali, direi perfino fantozziani: e li ha messi nella pubblica via, dove vegetano da anni, mi pare il verbo giusto, amorosamente annaffiati e in barba ad ogni regolamento comunale, senza che nessuno fiati.

– ma i vasi sulla strada di tutti mi perseguitano come un segno del destino: non ha cominciato a fare la stessa cosa anche una vicina in questo borghetto di 16 abitanti, perché non vuole che si parcheggi davanti a casa sua, anche se non c’è il divieto di sosta?

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ed eccoci al dunque, però, tornando all’avvocato e al palazzo che lui considera suo anche nella parti condominiali e nei marciapiedi pubblici davanti a casa: mio figlio mette a norma gli impianti lì nei giorni scorsi di un monolocale che gli ho regalato, ma quando l’elettricista ha estratto i vecchi fili per sostituirli non riesce più a far entrare quelli nuovi nelle canaline murate nella parete condominiale:

non rimane che una soluzione di emergenza: una piccola quasi invisibile canalina bianca esterna nell’angolo tra pavimento e parete, lunga circa un metro prima che entri nell’appartamento.

e l’avvocato fiuta odore di causa, cioè l’odore del sangue, e mobilita ben altri tre condomini a chiedere una assemblea straordinaria per fare causa a mio figlio: totalmente pretestuosa, peraltro, perché ci sono a decine sentenze di Cassazione che confermano il diritto del condomino di collocare perfino canne fumarie sulla parete condominiale o di aprire finestre sulla medesima, e via dicendo.

probabile, mi dico, che l’avvocato si stia fregando le mani pensando alla parcella finale per questa causa dissennata e sogni di mandare all’asta la proprietà di qualche altro condomino inadempiente per comperarsela per un pezzo di pane.

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ma questa è una ordinaria patologia umana (o poco umana) di cui neppure varrebbe la pena di parlare, ovviamente: quel che mi incuriosisce non è tanto lui, dopo trent’anni che ci ho a che fare, ma la plebe beota che lo segue.

sono disinformati? non credo; ne hanno paura? forse un po’, anche; ritengono che sappia il fatto suo e che possa portargli chissà quali vantaggi? non credo neppure questo, fino in fondo.

no, secondo me è puro e semplice spirito gregario e conformismo, l’incapacità imbarazzata di dire di no, per la partecipazione ad un’azione di violazione dei diritti altrui, su cui non riflettono.

sbaglierò, ma questa forma mentis è il segreto stesso del salvinismo gradasso che ci soffoca.

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sì, questo è veramente il segreto della fragilità umana e in particolare della fragilità italiana:
Dico che il mondo è una lega di birbanti contro gli uomini da bene, e di vili contro i generosi.
Leopardi, Pensieri, 1

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e poi dico di me stesso di non essere capace di inventarmi storie e personaggi immaginari…

che ne dite di questa storia di fantasia che non ha nessun riferimento con la realtà?(e se qualcuno volesse provare a riconoscersi, peggio per lui….)

non mi sono smentito da solo questa volta con questo personaggio quasi balzacchiano? – e lo scrivo così perché faccia rima con pacchiano, naturalmente…

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e questo è il mio modo di oggi per introdurre la mia solita rubrica settimanale sugli altri blog che leggo.

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post che ho trovato o troverò utili nei prossimi giorni:

https://nonsonoipocondriaco.wordpress.com/2020/02/04/quando-il-guatemala-ed-il-liechtenstein-finirono-ai-ferri-corti/

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miei commenti a post altrui:

https://suprasaturalanx .wordpress.com/2020/02/06/ritiro-e-consegna/

bortocal15 February 6, 2020 at 6:52 am
bello questo post dedicato all’Amazon della mente…

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https://veronicaiovino.com/vietnam-del-nord-cosa-vedere/

bortocal15 03/02/2020 22:21
ciao Veronica.
mi vergogno dei miei commenti un poco esibizionisti; sono stato soltanto in due dei posti che citi; avrei dovuto avere le tue dritte prima di andarci, ma in venti giorni tutto il Vietnam non si può vedere, soprattutto se una bronchite ti blocca tre giorni ad Haiphong.
https://bortocal.wordpress.com/?s=Cat+Ba&submit=Cerca
credo che se aggiungo il secondo link finisco nello spam, e quindi te lo mando a parte….
– domani inizio a prepararmi per il viaggio che sai… 🙂

bortocal15 03/02/2020 22:22
https://maurobort48.wordpress.com/?s=Cat+Ba
un abbraccio, Veronica!

Veronica 04/02/2020 at 06:00
Non devi proprio vergognarti di niente caro Mauro poiché i tuoi commenti e le tue esperienze straordinarie in giro per il mondo danno un valore aggiunto SEMPRE!
Ora vado subito a leggere cos’hai combinato e non mi stupisco più che sia stato anche qui
🤣🤣🤣
Quanto al viaggio della serendipity… sto già sognando ad occhi aperti…
Visto che presumo non avrai tempo per scrivere il blog prima di partire ci scambiamo i numeri di telefono? Magari ci sentiamo via WhatsApp

Veronica 04/02/2020 at 06:04
Li ho letti ma non mi fa commentare…
ora è il tuo wordpress a fare lo scemo
🤣🤣🤣🤣
1 a 1 palla al centro!!!
P.S. Che posti che hai vissuto caro Mauro
🌄

bortocal15 04/02/2020 at 22:21
perché, tu credi che wordpress mi lasci replicare ai tuoi commenti, oppure me li notifichi? è pazza questa piattaforma!!!
ottima l’idea degli scambi di num di tel, non osavo chiedertelo; considerando le follie delle notifiche ti propongo che tu me li lasci con un commento su blogs05, che non legge quasi nessuno: dovrei arrivarci subito con la notifica che mi arriva e cancellarlo in fretta, dopo averlo ricopiato, magari il tutto domattina presto. io poi ti raggiungo via whatsapp. ok?
un abbraccio e grazie degli incoraggiamenti!

Veronica 05/02/2020 at 06:55
Okkkkkkk vado cosi te lo lascio ❤😘😘😘

Veronica 06:58
Te lo scrivo qui che non mi fa commentare sul corpus05…
poi appena l hai copiato e mi scrivi su WhatsApp lo cancello

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post che mi sono piaciuti:

https://baciatidallansia.wordpress.com/2019/03/26/gutenberg-e-linvenzione-della-stampa-a-soli-sei-anni/

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post veramente insopportabili:

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note sul mio canale Youtube:

un nuovo abbonato del Myanmar!

e un dialogo su questo vecchio video:

axoram 2 giorni fa
bellissima storia…; il frosone emette un canto come ultrasuoni che i propri simili avvertono a grande distanza, ecco come la madre l’ha ritrovato.

bortocal 2 giorni fa
grazie della spiegazione 🙂 , non conoscevo questo aspetto del canto del frosone.

axoram 2 giorni fa
me lo disse uno zio che era cacciatore negli anni 70, aveva anche frosoni oltre a fringuelli, verdoni etc.
Il frosone e’ raro che nidifichi in Italia, sei del Trentino?

bortocal 1 giorno fa
no, ma non troppo lontano: media Val Sabbia… tu?

axoram 1 giorno fa
Zona Valtiberina-AR 👍

bortocal 17 minuti fa
interessante e anche preoccupante che i frisoni ci fossero un tempo anche lì e, a quanto capisco, non ci siano più.

axoram 17 ore fa
Ciao , ma qui nelle mie zone magari non nidificano e non hanno mai nidificato , nel periodo del passo a Ottobre invece sono abbastanza comuni; uccello stupendo e suggestivo.

bortocal 1 secondo fa
ho scoperto anche io il frosone soltanto in quella occasione e per la verità non l’ho neppure mai rivisto.
sono rimasto stupito a scoprire che incredibile forza ha la sua beccata in un corpo tanto piccolo

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ed ecco i miei nuovi video Youtube di questa settimana, tutti dedicati alla rielaborazione dei videoclip sul mio viaggio in Sri Lanka del 2004 – col che il cerchio si potrebbe chiudere un cerchio col post di ieri che inzia a descrivere il mio nuovo viaggio lì:

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to be continued


12 risposte a "l’avvocato e la canalina – bortoblog 5"

  1. Io non voto mai per chi ha una laurea in legge, che eserciti o meno. Se lo trovo scelgo qualcuno con preparazione scientifica.
    So che è un principio stupido e ci sono casi di terribili malfidati con lauree in fisica o medicina, ma se non conosco i candidati di persona faccio così.
    Sempre meglio che scegliere dal colore delle cravatte.

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    1. ci sono le eccezioni, naturalmente, anche fra gli avvocati.
      ma un avvocato che ha la vocazione di essere una persona perbene mi ricorda molto uno che scegliesse di fare il boia per farlo in un modo più umano degli altri.
      quanto ai candidati non sappiamo mai davvero che cosa sono e che cosa vogliono: se lo sapessimo, difficilmente voteremmo per loro, quasi sempre.

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  2. Non c’è peggior conservatore di chi si maschera da progressista, secondo me.
    Il vero dramma del salvinismo -ma anche del sardinismo- ha un titolo: superficialità.
    Basta non informarsi, il resto va da sé.

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