che noia la vecchiaia. borforismi – 1.

tutte le altre età della vita portano con sé l’imprevisto: soltanto la vecchiaia arriva col passo stanco di chi sa di essere scontato.

non che le altre età non seguano, di fatto, un copione già scritto: ma non lo sanno.

soltanto l’età matura è consapevole di sé; e questo possiamo vederlo sia come il segno di una conquistata saggezza (se ci teniamo), sia come il sintomo di una noia mortale che sta subentrando.


4 risposte a "che noia la vecchiaia. borforismi – 1."

  1. Ciao Mauro avevo scritto un commento a mio avviso molto ricco umanamente sul mio gattino handicappato…
    Ci sono rimasta male perché ho fatto tutto da sola…
    Spesso a proposito di età che avanza mi rendo conto ogni anno di perdere un pezzo del mio corpo, più o meno” piccolo”
    La vecchiaia per noi occidentali italiani arriva mediamente a 80 anni.
    Fatte salve patologie neurologiche e cardiologiche.
    Anche gli orsi come i lupi non sono del tutto soli.
    Sei un animale sociale, sulla motivazone istinto sociale altri ipotesi sono l’adattamento per bisogno.
    Una sorta di aiuto reciproco o economico do utenti des.
    Non occorre essere imparentati.
    La cultura più diffusa finora è stata la coppia e i figli.
    Riguardo a me piuttosto coetaneo a te io dico che la solitudine ci fa sentire più liberi ma così non abbiamo scelto bensì ci siamo adattati.
    Adattarsi alla solitudine nel tempo che avanza e mi fa sentire i suoi segni mi pesa.
    Diventa noia senza scambio !
    Parlare con se stessi leggere, studiare ascoltare,cucinare, avere animali da coetilene, ascoltare musica,uscire ogni tanto per fare altro non può riempire la nostra vita.
    Non ci aspetta nessuno a casa nè altrove.
    Il nostro viaggio nella consapevolezza che la realtà sarà lentamente o non, più duro,mi mortifica, porca miseria è vero.
    Allora ?
    Possiamo restare anziani soli che accettano serenamente l’inevitabile o mortificarci inutilmente, o guardarci attorno senza andare a caccia.
    Sono piuttosto contraria in generale. Fatte salve le necessità degli aborigeni
    A noi la scelta.
    In tutto questo discorso prolisso viva l’Amore e viva l’Accettazione di quello che non possiamo cambiare e,soprattutto Viva il Rispetto di sé e della Terra con i suoi Abitanti, Ospiti il mondo degli animali più o meno imparentati e il mondo dei vegetali.
    Grazie dello spunto sei “ricco umanamente comunque ” e vivace intellettualmente
    Ti abbraccio

    Buon sabato

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    1. cara francesca (usiamo per ora il nome civetta, più avanti forse useremo quello vero), sono andato subito a controllare lo spam – dove ieri erano finiti due commenti MIEI che wordpress si ostina a volermi far fare con l’identità di un altro blog che ho, ma non ho trovato quello che dici, tuo, e neppure tra quelli in sospeso; quindi effettivamente devi avere fatto tutto da sola: ti sarà capitato, come a volte anche a me – giusto anche con questo commento, ma per fortuna all’inizio -, di cliccare il tasto sbagliato e di vedere sparire tutto: in questi casi è difficile trovare la voglia di riscrivere…

      comunque anche questo commento è molto ricco umanamente; e, come intuisci, la mia solitudine è a macchia di leopardo; ho un bisogno di socialità altrettanto ricco della mia voglia di solitudine, ma nessuno dei due bisogni deve prevaricare sull’altro, e mi arrabatto per tenerli in equilibrio; soffriamo a stare da soli troppo a lungo, ma non è piacevole, almeno per me, neppure una convivenza continua: sinceramente sono arrivato a capire che mi esaspera e mi rende intrattabile; la maturità permette di conoscersi, e anche di essere più indulgenti con noi stessi, se non siamo proprio quello che avremmo voluto essere; così mi sta bene il mio eremitaggio a part time; che è solitudine per modo di dire, eremitaggio 2.0, come è stato appena definito, perché come puoi chiamare solitudine quella che ti permette di selezionare le amicizie e gli argomenti? arrvio a pensare di essere in realtà molto fortunato.

      e sono d’accordissimo con te che possiamo costruirci reti di relazioni diverse dal rapporto di coppia stretto e anche altrettanto valide, basta avere il coraggio di farlo; non ho paura della casa vuota, quando lo è, e per diversi giorni la settimana o periodi anche più lunghi lo è; non mi pare vuota: mi pare invece piena di presenze, di relazioni, di voci, di memorie morte ma vive; e dobbiamo avere il coraggio di relazionarci, di scommettere; la vecchiaia ci logora, ma poi dipende anche da noi mettere in moto delle contromisure e continuare a sentirci vivi.

      come corollario della riflessione direi che, se la vecchiaia riesce ancora a sorprenderci, è un po’ meno vecchiaia.

      grazie degli apprezzamenti; non so perché wordpress mi dice che non hai un sito, e a me invece sembra di averti già incontrato e letto…, e ricambio l’abbraccio.

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