tutte le altre età della vita portano con sé l’imprevisto: soltanto la vecchiaia arriva col passo stanco di chi sa di essere scontato.
non che le altre età non seguano, di fatto, un copione già scritto: ma non lo sanno.
soltanto l’età matura è consapevole di sé; e questo possiamo vederlo sia come il segno di una conquistata saggezza (se ci teniamo), sia come il sintomo di una noia mortale che sta subentrando.
Ciao Mauro avevo scritto un commento a mio avviso molto ricco umanamente sul mio gattino handicappato…
Ci sono rimasta male perché ho fatto tutto da sola…
Spesso a proposito di età che avanza mi rendo conto ogni anno di perdere un pezzo del mio corpo, più o meno” piccolo”
La vecchiaia per noi occidentali italiani arriva mediamente a 80 anni.
Fatte salve patologie neurologiche e cardiologiche.
Anche gli orsi come i lupi non sono del tutto soli.
Sei un animale sociale, sulla motivazone istinto sociale altri ipotesi sono l’adattamento per bisogno.
Una sorta di aiuto reciproco o economico do utenti des.
Non occorre essere imparentati.
La cultura più diffusa finora è stata la coppia e i figli.
Riguardo a me piuttosto coetaneo a te io dico che la solitudine ci fa sentire più liberi ma così non abbiamo scelto bensì ci siamo adattati.
Adattarsi alla solitudine nel tempo che avanza e mi fa sentire i suoi segni mi pesa.
Diventa noia senza scambio !
Parlare con se stessi leggere, studiare ascoltare,cucinare, avere animali da coetilene, ascoltare musica,uscire ogni tanto per fare altro non può riempire la nostra vita.
Non ci aspetta nessuno a casa nè altrove.
Il nostro viaggio nella consapevolezza che la realtà sarà lentamente o non, più duro,mi mortifica, porca miseria è vero.
Allora ?
Possiamo restare anziani soli che accettano serenamente l’inevitabile o mortificarci inutilmente, o guardarci attorno senza andare a caccia.
Sono piuttosto contraria in generale. Fatte salve le necessità degli aborigeni
A noi la scelta.
In tutto questo discorso prolisso viva l’Amore e viva l’Accettazione di quello che non possiamo cambiare e,soprattutto Viva il Rispetto di sé e della Terra con i suoi Abitanti, Ospiti il mondo degli animali più o meno imparentati e il mondo dei vegetali.
Grazie dello spunto sei “ricco umanamente comunque ” e vivace intellettualmente
Ti abbraccio
Buon sabato
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cara francesca (usiamo per ora il nome civetta, più avanti forse useremo quello vero), sono andato subito a controllare lo spam – dove ieri erano finiti due commenti MIEI che wordpress si ostina a volermi far fare con l’identità di un altro blog che ho, ma non ho trovato quello che dici, tuo, e neppure tra quelli in sospeso; quindi effettivamente devi avere fatto tutto da sola: ti sarà capitato, come a volte anche a me – giusto anche con questo commento, ma per fortuna all’inizio -, di cliccare il tasto sbagliato e di vedere sparire tutto: in questi casi è difficile trovare la voglia di riscrivere…
comunque anche questo commento è molto ricco umanamente; e, come intuisci, la mia solitudine è a macchia di leopardo; ho un bisogno di socialità altrettanto ricco della mia voglia di solitudine, ma nessuno dei due bisogni deve prevaricare sull’altro, e mi arrabatto per tenerli in equilibrio; soffriamo a stare da soli troppo a lungo, ma non è piacevole, almeno per me, neppure una convivenza continua: sinceramente sono arrivato a capire che mi esaspera e mi rende intrattabile; la maturità permette di conoscersi, e anche di essere più indulgenti con noi stessi, se non siamo proprio quello che avremmo voluto essere; così mi sta bene il mio eremitaggio a part time; che è solitudine per modo di dire, eremitaggio 2.0, come è stato appena definito, perché come puoi chiamare solitudine quella che ti permette di selezionare le amicizie e gli argomenti? arrvio a pensare di essere in realtà molto fortunato.
e sono d’accordissimo con te che possiamo costruirci reti di relazioni diverse dal rapporto di coppia stretto e anche altrettanto valide, basta avere il coraggio di farlo; non ho paura della casa vuota, quando lo è, e per diversi giorni la settimana o periodi anche più lunghi lo è; non mi pare vuota: mi pare invece piena di presenze, di relazioni, di voci, di memorie morte ma vive; e dobbiamo avere il coraggio di relazionarci, di scommettere; la vecchiaia ci logora, ma poi dipende anche da noi mettere in moto delle contromisure e continuare a sentirci vivi.
come corollario della riflessione direi che, se la vecchiaia riesce ancora a sorprenderci, è un po’ meno vecchiaia.
grazie degli apprezzamenti; non so perché wordpress mi dice che non hai un sito, e a me invece sembra di averti già incontrato e letto…, e ricambio l’abbraccio.
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Stavolta mi trovo in sintonia.
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Suppongo che dobbiamo sciogliere le campane…, ma tu che ne sai, ancora?
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