lo spacchettamento incostituzionale del referendum. considerazioni controcorrente sul referendum costituzionale. 3 – 217

3. lo spacchettamento del referendum confermativo della deforma Renzi in referendum distinti e` incostituzionale ed un favore a lui.

ci siamo: il fronte politico che si muove contro la deforma costituzionale di Renzi sta dando prove evidenti di incoerenza o di stupidita`, ma l’ipotesi migliore e` delle due cose assieme.

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l’ultima trovata non e` neppure una pensata di Renzi, ma una invenzione originale dei suoi oppositori, a volere proprio ostinarsi a chiamarli cosi`.

e` lo spacchettamento, cosiddetto, del referendum sulla legge che ha modificato la Costituzione in piu` quesiti distinti sui diversi punti che la formano.

a proporlo e` chi vede le Stelle (solo Cinque, pero`), con i radicali (maestri dei referendum persi, da ultimo).

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sarebbe una cosa mai vista prima,

neppure per il referendum del 2006 sulla deforma costituzionale di Berlusconi,

che aveva caratteristiche simili di manipolazione complessiva della Costituzione.

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i referendum, detti confermativi, sulle modifiche della Costituzione, sono stati finora due:

quello del 2001 che confermo` (anche col mio voto, sigh) le sciagurate modifiche piu` o meno federaliste sui poteri delle Regioni volute dalla sinistra

ed approvate con 4 voti di scarto in parlamento;

e quello del 2006, che invece respinse le manomissioni berlusconiane.

sempre votando sulla legge di riforma costituzionale nel suo insieme.

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e come mai non si e` mai visto prima un referendum costituzionale spacchettato?

per il semplice motivo che la Costituzione non lo prevede affatto!

art. 138
Le leggi di revisione della Costituzione (…) sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. (…)

il referendum qui previsto riguarda chiaramente LA legge di revisione nel suo insieme:

sta scritto la legge sottoposta a referendum.

e non i suoi singoli punti.

bello, bellissimo, allora, un referendum in difesa della Costituzione che parte per prima cosa violandola

proprio su come si fa il referendum sulla Costituzione…

non sembra una barzelletta inventata dalla mente perversa che guida la follia politica complessiva che domina l’Italia?

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un referendum su punti distinti sarebbe una bella novita`,

ma ci darebbe una Costituzione votata a spizzichi e bocconi

con rischi di incoerenza notevoli.

in ogni caso non mi pare che una novita` simile possa passare attraverso una mera interpretazione della Cassazione, che dovra` valutare le richieste di referendum.

ma avrebbe bisogno almeno di una legge,

se non di una modifica della Costituzione stessa che, al momento, non la prevede.

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ora, per capire l’astuzia della trovata, immaginiamo che la Cassazione respinga la richiesta.

si comincerebbe la campagna referendaria con una batosta sul muso agli avversari della sua manomissione.

immaginiamo che invece la accolga:

sarebbe un evidente favore a Renzi,

visto che lo spacchettamento ha senso soltanto se si pensa che poi qualche quesito venga accolto.

e dunque sembra inventato apposta per consentirgli di cantare comunque vittoria…

e non parliamo della confusione degli elettori che dovrebbero informarsi punto per punto.

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insomma, delirio nel delirio.

sarebbe toccato a Renzi, semmai, proporre modifiche per punti distinti con leggi distinte,

se voleva costituirsi questa via di fuga.

ma l’astuta manovra nasce evidentemente dal fatto indicibile che molti dei promotori del referendum sono d’accordo con molti punti della riforma renzina e sperano che restino…

(in futuro, magari, vedremo quali).

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naturalmente la via lineare sarebbe quella di bocciare la riforma globale imposta a maggioranza in un parlamento che non rappresenta correttamente la volonta` popolare.

e poi approvare rapidamente, con spirito bipartisan le parti isolate della riforma che sono condivise da tutti.

ma vai a spiegare la via maestra, al paese delle politiche tortuose!

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e a proposito di modifiche condivise…

perche` non correggere subito la Costituzione dove dice “un quinto dei membri di una Camera” con “un numero di membri di una Camera che rappresenti almeno un quinto degli elettori”?

dove si fanno leggi elettorali con sistemi farlocchi il quinto dei deputati o dei senatori, se sono dell’opposizione, puo` diventare difficile da raggiungere,

anche quando rappresentativo di parti importanti dell’opinione pubblica,

visto ad esempio che la legge elettorale attuale approvata da Renzi e quella dichiarata illegittima che ha eletto il Parlamento attuale riducono artificialmente il peso dell’opposizione nelle Camere.

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intanto e` passata praticamente sotto silenzio l’inaudita decisione renzina di promuovere lui stesso il referendum

sulle modifiche alla Costituzione imposte da lui a un Parlamento eletto con una legge incostituzionale.

con un voto nelle Camere nominate con un premio di maggioranza incostituzionale, che rappresenta circa un terzo degli elettori…

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anche questa decisione di Renzi e` una bella novita`.

il diritto di chiedere il referendum e`, in tutta evidenza, una garanzia che la Costituzione da` agli oppositori, non al governo.

anche perche` non credo che nell’equilibrio costituzionale dei poteri si possa neppure immaginare che sia il governo a cambiare globalmente la Costituzione, cioe` le regole del gioco, a partita in corso,

visto che e` una delle due squadre in campo, assieme all’opposizione.

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insomma, Renzi ha cominciato a scippare all’opposizione il diritto di chiedere agli elettori se sono d’accordo con quel che sta facendo il governo.

non e` soltanto questione di buona educazione istrituzionale, come ha detto l’insulso Bersani.

e` questione che chi indice il referendum sta poi nelle commissioni elettorali che ne controllano la regolarita` nello svolgimento.

e dunque Renzi ha tentato di farsi un referendum a suo uso e consumo.

promosso da lui e controllato da lui.

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bell’esempio di voglia di regime.

non e` certo un caso che il fascismo avesse sostituito di fatto le elezioni politiche con dei referendum mascherati.

a voto palese, per giunta.

che ancora nell’Italia renzina ci manca.

ma non ci manca il Senato non elettivo e l’abolizione delle province, con i nuovi podesta` provinciali in Regione e nella seconda Camera della repubblica…

i podesta` che detteranno la linea agli ambiti vasti che prenderanno il posto delle province…

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riflettere sul comportamento dell’opposizione alla deforma renzina ha la capacita` di rendermi improvvisamente pessimista sull’esito del referendum.

questa opposizioncella confusa che e` d’accordo su molto, ma non puo` dirlo.

non e` un caso, no, se sta gia` anche cadendo nella trappolina renzina di cominciare a discutere del referendum adesso,

quando non serve a niente, con mesi di anticipo.

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in questo modo Renzi ottiene due risultati, oltre a imporre i suoi tempi alla discussione politica.

comincia una accurata drammatizzazione del voto di novembre, che gli serve per portare a votare i suoi.

sul referendum delle trivelle ha seguito la tattica contraria: non  parlarne affatto, per far fallire il quorum.

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e il suo secondo successo, come scrivevo gia` ieri, e` di mettere sin d’ora in secondo piano il risultato delle elezioni dei sindaci delle grandi citta`,

che si profila poco positivo per lui.

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mi si potra` dire che e` da sempre il governo in Italia a decidere di che cosa devono discutere i media e quindi i cittadini

e che non ci si puo` fare niente.

eppure la tecnica migliore per aggirare la manovra renzina sarebbe di rispondere che la deforma della Costituzione non affronta i veri problemi dei cittadini, non da` risposte a disoccupazione e crisi economica, e parlare di questo.

parliamo di lavoro, di favori alle banche, di leggi insulse e di burocrazia delirante…

il modo migliore di preparare il referendum di novembre e` questo.

non parlare del referendum, per ora; parlarne adesso e` una trappola…

. . .

il nostro Leitmotiv dovrebbe essere che Renzi ci sta portando a votare su argomenti inutili,

che interessano solo lui

e non interessano gli elettori,

che della sua riforma non sanno che farsene.

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e non l’analisi interna della riforma (anche se questa dobbiamo farla per noi stessi).

della Costituzione si parlera` quando sara` il momento.

(io mi tiro fuori, dunque: ora passo e chiudo, su questo argomento).

. . .

ma non mi aspetto acutezza strategica dagli avversari di Renzi,

stupidi abbastanza e abbastanza confusi, da far passare per furbo lui,

che del resto ha un consulente che e` stato capace di far eleggere presidente anche una mezza nullita` come Obama…

ma soprattutto incapaci di fare una limpida e lineare opposizione ad una riforma che in realta` vorrebbero in larga parte anche loro…

perche` parte anche loro della stessa combriccola politica che vuole esautorare il popolo.


4 risposte a "lo spacchettamento incostituzionale del referendum. considerazioni controcorrente sul referendum costituzionale. 3 – 217"

  1. sottolineo la tua conclusione
    ma non mi aspetto acutezza strategica dagli avversari di Renzi, stupidi abbastanza e abbastanza confusi, da far passare per furbo lui, ma soprattutto incapaci di fare una limpida e lineare opposizione ad una riforma che in realta` vorrebbero in larga parte anche loro…

    aggiungerei che proprio i 5S con questa discutibile ed inedita trovata del referendum selettivo cercano di salvare una riforma che unita all’Italicum va più che bene soprattutto a loro che se raggiungessero il 30% dei votanti avrebbero tutto il cucuzzaro alla faccia del nostro furbastro

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    1. e` proprio cosi`, Raimondo.

      l’unica speranza che hanno i Cinquestelle di governare sta nella legge elettorale di Renzi, dato che non vogliono alleanze con nessuno e non avranno mai il 51%.

      e non si accorgono neppure che una legge elettorale si puo` cambiare in due mesi, prima delle elezioni, e scommetto che Renzi la cambiera`.

      quindi Renzi e Cinquestelle sono due minoranze eguali e contrarie (Renzi il malaffare e Cinquestelle la dichiarata onesta`) che hanno un interesse comune: governare da soli come minoranza.

      poi uno si ricorda Berlinguer che diceva pericoloso governare col 51% soltanto e prospettava il compromesso storico per questo!

      naturalmente quasi sempre chi governa e` una minoranza, anche se solida e vicina alla maggioranza,

      e ad evitare le coalizioni pasticcione, a volte puo` essere necessario.

      ma allora si scelga coerentemente un sistema di voto maggioritario, non un premio di lista….

      ma la riflessione piu` deprimente e` che, ovunque ti giri, nella politica italiana vedi furberie di coro respiro e mediocri e la mancanza di uno spirito costituente vero perfino in chi dice di volere difendere la Costituzione.

      che ha la mia eta` esatta, visto che e` nata cinque mesi prima di me, ma va comunque sottratta a questi improvvisati pasticciamenti dalle motivazioni non ben dichiarate.

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